Come diventare un consumatore consapevole

La corsa all’occasione caratterizza questo periodo dell’anno. La corsa al regalo di Natale prima, la corsa ai saldi sempre più alti ora. Sempre di corsa si parla, ed è un atteggiamento in forte contrasto rispetto alla ricerca di capi sostenibili, etici e biologici che amiamo noi Tintine.
Noi siamo da sempre dell’idea che la qualità sia meglio della quantità.

Cosa ci mettiamo nell’armadio?

Quanto dura un capo di abbigliamento acquistato nelle catene di fast fashion? Poco, pochissimo.
Il cotone – quando viene utilizzato – spesso è di qualità scadente, prodotto chissà dove e con chissà quali pesticidi.
I coloranti chimici utilizzati sbiadiscono già dopo i primi lavaggi e rilasciano sostanze poco raccomandabili sulla nostra pelle.
Per non parlare di quanto in fretta si scucia il capo, perdendo la propria forma originaria con rapidità.
Preferiamo pagare la qualità di un prodotto, svuotare gli armadi e gli scatoloni dei giocattoli da chili di oggetti a basso costo per fare spazio a pochi oggetti ma di valore.
Le catene di fast fashion ci hanno abituati a collezioni che hanno una durata di poche settimane, costringendoci a comprare per restare al passo con le novità.
Questo trend esiste solo da pochi anni, in passato le passerelle dell’alta moda ci hanno insegnato che le stagionalità delle collezioni sono due: primavera/estate e autunno/inverno.
L’artigianato ha scelto di seguire le orme dei grandi e, a fronte di una qualità maggiore delle materie prime e delle ore di realizzazione, ha ridotto la produzione a due collezioni all’anno.
Per fare acquisti di qualità possiamo decidere di comprare meno e meglio : spendere di più per capi che hanno un naturale ciclo di vita più lungo rispetto a quelli comprati nei negozi di fast fashion. O per prodotti che rappresentano i nostri stessi valori.
Non è facile, è un percorso graduale che non deve stravolgere il nostro modo di vivere da un giorno all’altro, ma offrirci sempre maggior consapevolezza.
È un viaggio nel mondo della sostenibilità e, come tale, possiamo scegliere di documentarci, fare ricerche, migliorare ogni giorno la qualità della nostra vita e di chi ci sta intorno.

Consigli per diventare sempre più un consumatore consapevole

Come si fa? Abbiamo pensato di darvi alcuni consigli che possono aiutarvi a migliorare la qualità dei vostri acquisti.

  • Imparate a chiedervi come è stato prodotto un capo, così come un cibo, o un cosmetico. Chiedetevi se conoscete la filiera produttiva e se su quel brand sono state fatte inchieste giornalistiche di rilievo.
  • Imparate a leggere le etichette dei capi che acquistate per sapere cosa mettete a contatto con la vostra pelle e quella dei vostri bimbi. Materiali sintetici sono indice di bassa qualità del prodotto.
  • Quando dovete fare un regalo, pensate a qualcosa che possa essere apprezzato per la qualità, non per la quantità. Per inciso: meglio una buona bottiglia di vino di una cantina locale che un pacco natalizio con prodotti del supermercato. O un prodotto personalizzato che solo un artigiano vi può offrire.
  • Non iscrivetevi alle newsletter di grandi marchi o negozi online come Zalando e Amazon che, a cadenza quotidiana, vi inviano offerte e promozioni. Eviterete più facilmente di cadere in tentazione!
  • Non andate in centro storico a ricercare i vostri acquisti. Trattenete la carta di credito e cercate negozi online di abbigliamento biologico. Imparate a tenere traccia dei negozi che hanno prodotti in linea con la filosofia green per ricordarvi di comprare da loro.
  • Tenetevi lontani dai saldi se non vi serve nulla. Controllate il vostro armadio e quello dei vostri bambini e chiedetevi se davvero è necessario “fare un giro per saldi”. Molto probabilmente la risposta è no.
  • Comprate un capo di abbigliamento solo quando siete davvero convinti, quando vi piace da impazzire e quando il costo più elevato rispetto agli standard delle grandi catene vi fa percepire l’acquisto come un investimento.
  • Imparate l’arte del riuso e cercate abiti di seconda mano. È un’ottima alternativa per dare nuova vita a capi ancora in buono stato.
  • Cercate di acquistare vero Made in Italy: se il capo che avete tra le mani costa 20,00 euro, quasi sicuramente l’unica cosa che è stata prodotta in Italia è l’etichetta. La legge purtroppo permette di chiamarlo made in Italy…

Voi come state affrontando il cambio di mentalità dalla quantità all’attenzione – e all’amore – per la qualità?
Siete abituati a porvi delle domande prima di decidere di acquistare?

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